Prego: vuol ballare con
me?
Grazie: preferisco di no
Scusi: gradisce champagne?
Prego: non ci interrompa,
insomma!
Grazie: che modi! Non sia
scortese, cerca solo di fare il suo lavoro...
Scusi: mi scuso per
l'interruzione.
Prego: bene. L'ha capita.
Grazie: …
Prego: Allora?
Grazie: cosa?
Prego: vuol ballare con
me?
Grazie: preferisco non
ripetermi.
Scusi: gradisce qualche
stuzzichino offerto dalla casa?
Prego: Ah rieccolo! Senta,
cosa non comprende del “non ci interrompa?”
Grazie: di nuovo. Sta
facendo solo il suo dovere. Vuole che lo licenzino?
Prego: non è un problema
mio.
Grazie: …
Prego: se non vuole
ballare, le posso offrire non so, un giro sulla mia decapottabile?
Grazie: preferisco di no.
Prego: insomma, lei è una
tosta eh? Si vuole far desiderare, l'ho capito.
Grazie: quante cose
capisce, lei.
Prego: la ringrazio.
Grazie: non è il caso.
Scusi: madame, le posso
offrire un fiore?
Prego: da quando in qua i
camerieri fanno anche i venditori ambulanti?
Scusi: è una serata
speciale. Il ristorante omaggia le donne più eleganti della sala.
Grazie: ma è la prima
rosa che vedo nella serata.
Scusi: appunto, madame.
Grazie: …
Prego: bene, bene,
ristorante impeccabile. Ora però se ne vada, che qui ci ha
interrotti ancora.
Scusi: chiedo scusa.
Grazie: non deve. Si
figuri.
Prego: allora, per quella
gita al chiar di luna?
Grazie: preferisco un
tango.
Prego: cosa?
Grazie: un tango. Mi ha
invitato a ballare. Il liscio che mi proponeva non fa per me.
Preferisco il tango.
Prego: AH! Ma certo, vado
a dirlo subito all'orchestra. Un tango! Tutto per lei.
Quando Prego tornò al
tavolo, lo trovò vuoto. Solo un biglietto con su scritto “Non
tornerà.” firmato, Scusi.
Nessun commento:
Posta un commento