giovedì 20 settembre 2012

La vera storia di Cappuccetto rosso (una contro-favola moderna)

  • Hai preso tutto?
  • Tutto che? Solo la focaccia. Che poi, l'hai fatta con la carne, ma alla nonna piace alle erbette.
  • Ma sì non fa niente. Mangerà.
  • Che figlia degenere.
  • Ehi! Ah, poverina è malata quindi falle buona compagnia. La carne rossa la rimetterà in sesto.
  • Va bene.
  • E porta il pigiama.
  • Ne ha tanti.
  • Non per lei, per te.
  • Eh?
  • Tuo padre ha detto che ci divertiremo che ha una sospresa per me, quindi..
  • ODDIO mamma, non me le dire ste cose!
  • Vai vai. (ridendo). E mettiti il vestito rosso che ti sta tanto bene.. non si sa mai chi potresti incontrare..magari un bel toro..
  • MAMMA!
  • ahahahahahha
Cappuccetto uscì di buon umore, sebbene ancora leggermente sconvolta dalla sfrontatezza della madre, alla quale non si sentiva di assomigliare per niente. E camminando camminando...
  • ROAR
  • Mh?
  • AUUUUUUUUUU
  • Ah, ecco.
Già pensava di aver incontrato un lupo con crisi d'identità.
  • Salve.
  • Come salve?
  • Sono una persona educata.
  • Ti mangio.
  • Ma anche no.
  • Ti dico di sì.
  • Ma io non vado bene. Sono un tipo romantico.
  • E quindi?
  • Trooooopppo dolce. Ah. Perché invece non assaggi questa?
  • Focaccina salata?
  • Sì guarda sempre meglio che mangiare una tutta ossa come me.
  • Fammi provare.
  • Toh.
Cappuccetto rosso passò circa due ore a parlare di amore, amorevolezze, appuntamenti, farneticando che i principi non erano più quelli di una volta. E bla bla bla. Aspettò che il lupo finisse lo spuntino.
  • Era buona?
  • Sì.
  • Potevi offrire.
  • Ma se non ti ho mangiata! Di che ti lamenti!
  • Seee seeee va bene. Mo' vado.
  • Ma ci sarebbe ancora questa cosa del doverti mangiare.
  • Non mi sembri un lupo sveglio.
  • Perché?
  • Meglio un pasto veloce o una scorta periodica? So fare tante focacce e sformatini di carne.
  • Ci vediamo.
Grata alla sua buona stella per essere così scaltra, Cappuccetto si diresse decisa verso casa della nonna. A mani vuote. Vabbè le avrebbe fatto i mestieri in casa in cambio delle focaccine perse.
E cammina cammina....
  • Oh.
  • Oh.
Ecco, avete presente un colpo di fulmine?
  • Salve
  • ......
  • Lei è un cacciatore?
Domanda idiota visto che ha un fucile sulla spalla.
  • Non proprio.
  • ?
  • Vede? È a salve.
  • Ma se non caccia perché porta un fucile.
  • Devo mantenere una certa immagine...
  • Capisco.
  • Una volta facevo il pescatore di polpi. Ma mi spiaceva un po' per i polpi e allora mi son dato alla caccia di lepri, ma mi spiaceva per le lepri..
  • Posso chiedere che cos'ha nel cesto se non sono animali?
  • Funghi.
  • Oh, buoni.
  • Stasera avevo in mente un risotto.
  • Oh, buono!
  • Ahem.
  • Senta, facciamo così, io adesso vado a trovare la nonna, ci vediamo davanti alla drogheria della strega così facciamo la spesa per stasera. In un appuntamento ci vuole almeno il vino.
  • Decide sempre tutto lei? (arrossendo)
  • Certe occasioni fortuite non si sprecano. Sarò mica come Cenerentola, non mi piace ballare, e non sono pigra come la bella addormentata...lasciamo perdere mia cugina Biancaneve eh...
  • Niente rose o alberi di mele allora (ridendo)
  • Nonna dice che sono più come il peperoncino rosso.
  • Sua nonna l'ha inquadrata perfettamente.
  • Ci vediamo stasera?
  • Se me lo dici guardandomi con quegli occhi, non oserò rifiutarti niente.
Si lasciarono, ma solo per ritrovarsi per una cenetta niente male.
  • Ciao nonna. MA CHE FAI?
La nonna stava sulla cyclette.
  • Mi metto in forma. Non ti offendi vero se esco stasera? Ho un puntello con un attore che è un po' filosofo.
  • (puntello?) No no, figurati. Ho un appuntamento con un pescatore che fa finta di fare il cacciatore e che ha anche il pollice verde.
  • Oh BRAVA, sei proprio mia nipote! Tienitelo stretto, che un uomo che sa come curare un giardino, sa come trattare una donna. Non so se mi sono spiegata (facendo l'occhiolino).
  • MA NONNA!
Ed ecco come Cappuccetto rosso scoprì da chi aveva preso sua madre...

The end.

p.s. La cosa bella delle contro-favole moderne è che non hanno una fine ma solo tanti inizi e questo Cappuccetto lo sapeva bene.

p.p.s il cacciatore stava proprio bene col grembiule...e mi fermo qui.
Dedicato in particolare alla mia amica Pensatrice Distratta che mi regala sempre favole con le quali sognare.

sabato 15 settembre 2012

Quandoilmondofaohhh

adoro quando fai ohhh che meraviglia che meraviglia
questo mondo nelle piccole cose, tutto da mettere in barattoli o sennò sai dove? in quelle biglie che prendi e lanci sulla strada della vita e li fai rotolare questi ricordi, queste immagini, come piccoli sogni li conservi e però li fai anche andare, perché devono essere liberi di volare e poi planare e virare ancora e tornare da te.
adoro quando fai ohh che meraviglia che meraviglia
perché non c'è modo migliore di imparare ad amare questa vita e la propria vita se non nelle piccole cose, le azioni minuscole che poi qualche volta si dimenticano, i passi leggeri, quelli affrettati, quelli lenti ma profondi come sassi gettati nell'acqua. o i saltelli, quelli dei bambini che vogliono un gioco, quello delle bambine che giocano a campana. c'è sole tutto intorno oggi che sembra estate, che l'autunno le fa l'occhiolino come a dire ma sì dai, splendi ancora un po' come si deve. così le persone un po' corrono e si affaticano e tornano a casa o si fermano in un bar e prendono un caffè ghiacciato, succo ace per me.
adoro quando fai ohh che meraviglia che meraviglia
perché così si riescono a far vivere bene le belle mancanze, che non ti stringono come un cappio ma che sono più come un respiro in una bolla di sapone o in un palloncino. che poi li lasci andare e quelli si confondono con le nuvole e si salutano.
adoro quando fai ohhh che meraviglia che meraviglia
perché cosi i graffi guariscono più in fretta e la solitudine si assottiglia come un foglio in un libro che allora uno se li prende tutti nelle mani, li unisce a mo' di preghiera e ne esce una storia straordinaria.
che quando uno fa ohhh è come se ricominciasse a vivere superando le difficoltà, i blocchi, il timore di calpestare qualcosa di prezioso, o di inciampare e cadere.
che quando uno fa ohhh allora tutto può migliorare, la vista si fa acuta, come uno zoom su una coccinella su un petalo o una foglia. e vedi microcosmi e sorridi che se fossi una formica faresti parte di una famiglia enorme e con le briciole sulla schiena ti prenderesti cura degli altri e gli altri lo farebbero con te senza abbandonarti.
adoro quando fai ohh, mio cuore, che quando incontri un altro cuore malandato che fa ohhh allora si fa un coro di bellezza e insieme si può camminare ovunque. e insieme non ci sono che orizzonti da esplorare e sfide da accettare.
che quando uno fa ohhh e un altro fa ohhh poi chissà che non riescano a far ruotare la terra col il ritmo giusto.