giovedì 8 novembre 2012

rosso, blu e giallo.

poi una si ritrova col sedere sul pavimento freddo e le gambe spalancate, a costruire sogni col lego. Prendi il rosso e poi il blu e il giallo ed è armonia. Sono i giochi dei bambini che ci insegnano a vivere. Non ci rendono più saggi, dato che sto perdendo la sensibilità a furia di stare in questa posizione, ma meglio insensibili a questo che ai propri desideri.
Allora mi volto che una voce chiama, pare mio nonno, quello che veniva dalla guerra. Ma non può essere lui, che non l'ho mai conosciuto. E piango. Piango anche quando non ci penso e vedo altri anziani camminare. Sto col cane e loro stanno tra loro. Appoggiati ad un bastone ideale, aggrappati agli ultimi anni da vivere. Con le facce stropicciate e gli occhi velati dall'età, dalle vite vissute, da quelle che non vivranno mai. E piango un po' anche lì, dietro di loro, a pochi passi, col cane che fa i bisogni e io che li lascio andare, i miei nonni, svanire nella nebbia.
E la nebbia è come il lego. Non pensavo che potesse colorarsi. Rosso e blu e giallo. Deve essere l'armonia di un'altra dimensione che irrompe nella mia. Infatti non mi è dato di vedere, solo di scorgere. E mi stropiccio gli occhi che nessuno mi asciugherebbe le lacrime. E quindi scorgo, forse alberi, palazzi, strade, lampioni, campane disegnate sul cemento. Campane che non suonano ma mi fanno sentire, che i ricordi certe volte fanno un rumore che non si riesce più a capire dove ci si trova. E non si capisce se oltre la nebbia c'è il passato, il futuro. O il mondo dei tuoi sogni.
E mi fermo e la smetto. Smetto di giocare, mollo lì i miei lego. Mi rimetto a camminare, senza il cane.
Verso la nebbia che son vicina solo di un passo.
-non andare-
ma io voglio sapere.
-lo sai già-
impossibile.
-li sai già i tuoi colori-
rosso, blu e giallo. Ma sono confusa.
-normale, fa parte della vita-
e se quella nebbia lì mi inghiotte? Se avanza e io non ho costruito il castello? Come faccio?
-di cosa hai paura?-
di scomparire nella nebbia.
-non accadrà-
come lo sai?
-guarda bene a fianco a te. Cosa vedi sulla strada-
piccoli passi, rossi blu e gialli.
-armonia. È già tutto dentro di te. Solo che tendi a dubitare.-
cosa faccio ora? Fa freddo e non sento le gambe.
-ci sono altri come te. Guarda quello lì, che si pensa grigio e invece è blu brillante. Comincia da lì e vedi dove riuscite ad arrivare.-
Va bene. Grazie. Nonno.


1 commento:

  1. Dovresti fidarti del nonno e dei tuoi colori ;)
    Molto dolce questo racconto :)

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