martedì 18 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
tremori
"E poi nascondi tutto. Tutto è un segreto. Un segreto non si dice. Non
si dice alle persone. Le persone non capiscono. Cosa capiscono quelli
che stanno fuori? Fuori dal cuore sta solo l’abitudine. E per abitudine
la gente lascia la coscienza chiusa nel cassetto. Un cassetto che chissà
se sta a casa. Una casa dovrebbe conservare affetti. Ma di affetti si
può vivere? Vivere che non vive più nessuno. E nessuno sa più niente
degli altri. E gli altri siamo noi. Noi che stiamo dentro alla casa nel
segreto di quel cassetto. Il cassetto trema col terremoto. Il terremoto
trema perché la terra ha paura. La paura ci blocca le mani. Le mani si
arrestano in aria. E l’aria vive e trema nei nostri sguardi. Gli sguardi
stanno lontani ma si osservano vicini. E vicini non siamo mai stati
come quella volta. E quella volta è solo quella e non ritorna. Ma
ritorna la memoria. La memoria non si ferma. Si ferma la terra che non
trema più. Più è tanto per due come noi. E siamo ancora a noi. Noi nel
cassetto. Il cassetto e i suoi segreti. I segreti e l’amore che si tace.
Ma tacere non lo fa l’anima, che grida. E allora siamo grida che fanno
vibrare l’aria dentro il cassetto. E il cassetto prima o poi si aprirà
che non ce la fa più. Più siamo ancora noi. E noi non siamo destinati a
stare in un cassetto. E il cassetto si aprirà. Aprirà le nostre vite. E
la vite crescerà nella terra che non trema più perché i nostri sguardi
si uniranno e nell’aria batteranno."
lunedì 3 dicembre 2012
ti ho perso ad un tratto o forse tempo fa
perché a mirare bene prima o poi si ferisce
avremmo dovuto saperlo
eppure io stavo lì dentro al vaso
e tu mi annaffiavi
e io niente, vivevo
poi un giorno hai tirato un po' troppo
o forse le mie radici si sono slegate dalla terra
e sono caduta
caduta da farsi male da morire
e infatti sono morta un pochino
e sei morto anche tu
io nei miei sbagli
tu nei tuoi dubbi
tu nei tuoi sbagli
io nelle mie speranze
e poi basta
hai cambiato vaso o pianta o acqua
ma io non potevo essere ri-piantata
e allora, niente
ancora, persi da qualche parte tra la terra e il cielo, ad amarci
eravamo il seme che doveva funzionare
che avrebbe funzionato
sarebbe cresciuto
e diventato albero, avremmo vissuto dei nostri frutti
ma niente
certe volte manca solo la fortuna
e noi non ne abbiamo mai avuta
magari, un giorno, in un'altra casa
seremo le nostre mani che finalmente si tengono
saremo la carne e il sangue
saremo l'amore che siamo già ma non può essere vissuto
e acqua
e tutto
o niente
per sempre.
perché a mirare bene prima o poi si ferisce
avremmo dovuto saperlo
eppure io stavo lì dentro al vaso
e tu mi annaffiavi
e io niente, vivevo
poi un giorno hai tirato un po' troppo
o forse le mie radici si sono slegate dalla terra
e sono caduta
caduta da farsi male da morire
e infatti sono morta un pochino
e sei morto anche tu
io nei miei sbagli
tu nei tuoi dubbi
tu nei tuoi sbagli
io nelle mie speranze
e poi basta
hai cambiato vaso o pianta o acqua
ma io non potevo essere ri-piantata
e allora, niente
ancora, persi da qualche parte tra la terra e il cielo, ad amarci
eravamo il seme che doveva funzionare
che avrebbe funzionato
sarebbe cresciuto
e diventato albero, avremmo vissuto dei nostri frutti
ma niente
certe volte manca solo la fortuna
e noi non ne abbiamo mai avuta
magari, un giorno, in un'altra casa
seremo le nostre mani che finalmente si tengono
saremo la carne e il sangue
saremo l'amore che siamo già ma non può essere vissuto
e acqua
e tutto
o niente
per sempre.
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