Dormi ancora mentre spio le lacrime sulle tue ciglia, pioggia
impigliata in una donna.
Non riesco a colorare la tela con i tuoi colori, sei
cangiante sfumatura, morbida nelle lenzuola.
Ti posso solo osservare tracciando linee invisibili nell’aria,
una matita ben appuntita che ferisce l’ossigeno per poter morire dentro il tuo
petto.
Donna in ogni cosa che non comprendo, anima mia in tutto
quello che ci fa parte dello stesso essere ultraterreno.
-Ti amo- sono segni inventati dall’uomo, pronunciate così
tante volte che perdono di significato.
Ti venero non è sufficiente per la meraviglia che mi susciti
dentro gli occhi.
Ti capisco sarebbe una bugia che ti piacerebbe sentire, ma
non la posso pronunciare.
Allora il fiato che mi rimane sulla lingua ha la forma di un
-Ti -, e sei tu che rimani dentro me, in attesa, frenesia di futuro.
Così ti bacerò, con il nostro futuro sulla lingua.
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