allora hai frenato di colpo, lasciando la forma delle ruote
sull'asfalto, e pure le mie delusioni.
Cosa fai sei pazzo? E tu non hai risposto, sei uscito dalla macchina,
mi hai tirato per la manica del cappotto e mi hai tirato fuori dal
silenzio.
Questa è la notte di natale, hai detto. La strada era buia e l'aria
frizzava del tuo sorriso che frizzava, e dei tuoi occhi che si
accendevano come delle lampadine sull'albero.
Mi hai lasciato la mano e hai cominciato a gridare: accendete,
accendete.
La strada era deserta, c'eravamo solo noi, tu gridavi fuori e io
gridavo dentro, e però la strada piano piano si accendeva davvero.
Uno ad uno i lampioni hanno brillato nel buio, ed era un altro tuo
passo avanti a noi e io non ti volevo perdere; allora mi sono
aggrappata alla tua manica e tu continuavi a gridare, la strada si
illuminava e le case accendevano le luci delle cucine, dei portici e
dei garage.
Poi ti sei fermato, così, come una brusca frenata sulle mie paure
e mi hai guardato e non hai più gridato: hai solo sorriso. E io ho
pensato che niente avrebbe potuto illuminarmi dentro come il tuo
sorriso. Poi t'ho preso la mano e siamo scappati, ché qualcuno aveva
gridato che avrebbero chiamato la polizia per schiamazzi.
Ci siamo chiusi in macchina, con le luci e il natale dentro, e da lì
non siamo più usciti.