giovedì 2 maggio 2013

La Maddalena senza tempo e l’Uomo che non cadeva


Ho visto un bambino inciampare, un ragazzo arrancare. Un uomo, no, quello non l’ho visto cadere; lo fa in silenzio, possibilmente nascosto. Prende una bottiglia vuota e la apre, cosa contiene non so, forse si beve tutti i sogni che fa la notte. Ogni notte guarda il cielo senza luna perché deve trovare quella stella, solo quella. Lo vedo bere e schizzare con la testa da una parte all’altra della notte, mentre la mia testa si inclina un pochino a destra. E’ quella lì, dico io, non te la sei persa, sei solo un po’ ubriaco di stanchezza. E allora lui mi guarda è fa: come fai a sapere cosa ci sta là? È che amo da sempre le stelle, sono morte ma sempre belle. Sento la bottiglia scoppiare e frantumarsi in milioni di pezzi. Vedi ogni pezzo riflette la luce? Le vedi, mi dice. Io faccio sì con la testa e lui comincia a camminarci sopra. Ti farai molto male, ma questo lo sai. E lui neanche annuisce, si mette a ballare e mi dice: balla anche tu, ma da lontano. Allora lui fa l’inchino e comincia a ballare sull’asfalto che si tinge di rosso. Se non la smetti, dico io, mi tolgo le scarpe. E allora lui si ferma: chi sei che mi vuoi salvare, una seguace di qualche religione? Guarda che non credo in  niente anche se quel Gesù un po’ figo mi pare. Sì, sono la tua Maddalena senza tempo, scherzo io e me le tolgo davvero le scarpe. E lui si ferma e si arrabbia: non c’è scritto niente, grida mostrandomi il palmo della mano, non c’è scritto niente su di te, cosa fai qui? Che vuoi? Non sei prevista, lo vedi? E io annuisco ancora, lo so, dico io, ma ormai ci sono, s’è mai visto una Maddalena che abbandona il suo Santo? Maddalena, vuoi essere la mia vita, forse? Scherza, avanza verso di me, con i piedi pieni di vetro. Gli chiedo: sfidi sempre così quelli che vuoi mandare via, che vuoi spaventare? E lui: sfido chi so che non se ne potrà mai andare. Si ferma guarda la sua stella e un po’ piange, un po’ ride, un po’ dice: forse pioverà, e non mi dire che hai l’ombrello. In effetti ce l’ho, non sei mica l’unico che se ne va in giro di notte, solo che io sono prudente, tu no. Mi fissa: sei abbastanza detestabile. Grazie, sorrido io inclinando l’ombrello verso di lui. Ma lui non viene, fa solo il gesto di bere e mi dice: magari un po’ ti potrei amare, magari un po’ ti amo già. Allora chiudo l’ombrello e lo lascio a terra. Magari sei solo ubriaco, rimani là, stai bene dove stai ancora per un po’. Ti bagnerai, dice lui. S’è mai visto una Maddalena che non sarebbe pronta a sacrificarsi? E poi rispetto a lei sono più fortunata, è solo pioggia, dico, passerà. Non andare via, non andare via di qua, dice piano. Vienimi a cercare quando sarai sobrio, non ti sbaglierai, sarò quella con l’ombrello rosso e il naso al cielo. Poi forse sorride, non so, sono troppo lontana per vedere.

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