martedì 10 settembre 2013

Pensieri in eccesso


-        Ti annoi?

-        No. Penso.

-        A che pensi?

-        Non so di preciso. Tutto e niente.

-        Troppa roba.

-        Direi.

-        Allora prova a ridurli, i pensieri.

-        In che modo?

-        Passali al setaccio.

-        Mica è farina. Più pioggia direi.

-        Scolali allora.

-        E se poi si perdono?

-        Meglio così. Se fossimo fatti per trattenere saremmo immense bacinelle.

-        Magari lo siamo.

-        Non credo. Straripiamo.

-        Quindi, un punto a favore delle bacinelle.

-        Ma pensa te.

-        No guarda, basta pensare per un po’.

-        E come fai quando non pensi?

-        Ascolto musica.

-        Io tolgo senso alle parole.

-        In che senso?

-        Prendo un testo che ho nella testa e tolgo il significato, come se non avessero un’etimologia specifica.

-        E perché?

-        Perché le parole possono pesare moltissimo.

-        Allora meglio passarle al setaccio. Non mi va che si perda il senso, la direzione delle parole. Meglio al massimo conservare solo quelle che hanno una certa qualità.

-        Ah, quindi alla fine mi dai ragione.

-        Su cosa?

-        Sul setaccio.

-        Fammi capire, fai giri di parole solo per fare in modo che io arrivi alla tua posizione di partenza?

-        Può darsi.

-        Subdola.

-        Può darsi. Ma più inconsapevole direi.

-        E di cosa siamo consapevoli ormai?

-        Delle parole. Per questo ce ne vogliamo liberare certe volte.

-        Ma senza, che rimane?

-        Io mi chiedo piuttosto perché hai così paura di perderle per strada.

-        Il senso. La direzione.

-        Forse quello di cui hai paura è perdere il senso di te e non delle parole.

-        Io sono le mie parole.

-        No, sono loro a essere te.

-        E che differenza c’è?

-        La consapevolezza: tu SEI indipendentemente dalle parole. Non credo che la nostra essenza possa essere definita così facilmente.

-        Quindi che siamo arrivati a dire?

-        Che hai paura di essere senza fine.

-        Mi piacciono le fini.

-        A me no, sono limitanti.

-        Ti illudi, tutto finisce.

-        Fine è solo una parola

-        Ma la vita finisce, l’amore finisce, tutto insomma. Invecchia e finisce.

-        Forse i pensieri no. Quelli li limiti mettendoli per iscritto, ma proprio perché lì rimangono, allora non finiscono.

-        Le idee.

-        Sì.

-        Può darsi.

-        Mh.

-        E nel frattempo?

-        Niente. Continuano a piovere pensieri.

-        Non ne usciamo. Trovami un modo semplice per uscirne.

-        Non usciamo. Stiamoci dentro.

-        Impazziremo.

-        Anche la pazzia ha una fine. Ma se il pensiero è pazzo, finisce?

-        Così ti stai complicando l’esistenza.

-        Ricominciamo.

-        Tutto il discorso?!

-        Perché no?

-        Fino a quando?

-        Fino a quando finiranno tutti i pensieri.

-        E’ impossibile!

-        Appunto. Lo vedi che non tutto finisce?

-        Mi hai fregato ancora.

-        Ahah, è vero, ma non ne avevo l’intenzione. Giuro.

-        Comunque ci tengo a precisare che ti ho lasciato vincere.

-        See see

-        Ti annoi?

-        No. Penso.

….to be continued

Potrebbe mai finire?

 

 

 

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