mercoledì 16 ottobre 2013

siamo consanguinei

siamo frasi da girare, da riscrivere. mai dimenticare.
siamo i margini consumati di pagine maltrattate.
e la pioggia di ogni tempo ci cade addosso come se portassimo il peso di mille vite che non ricordiamo, e ci cancella tutte le parole
cerchiamo negli angoli un canale di scolo e piangiamo
siamo noi il canale, ci proteggiamo l'anima dal freddo
è un mondo sbagliato di regole sbagliate in posti sbagliati per tempi sbagliati
ma se l'unica cosa giusta fosse solo un incontro?
uno su tutti, contro tutti gli altri, che si fa posto a gomitate tra i ricordi, quelli di questa vita.
e se però i problemi fossero antichi quanto antico è il mondo?
se non fossimo in grado di perdonare quello che già avremmo dovuto in una vita precedente?
se l'anima che chiamano gemella fosse una vita appesa, appesa ad un'altra vita, appesa ad un'altra vita?
chi li azzera i nostri torti? la prossima esistenza, forse?
rimandiamo a domani come se ci fosse per diritto, ma sento che non esiste, non esiste più domani e delle zavorre della mia attuale vita ne ho così tante, che portarsi appresso pure quelle di prima sarebbe troppo.
e allora il passato non esiste. perché tanto la memoria la perderò per sempre.
non esiste quell'anima gemella, che me ne faccio di un'anima che m'è rimasta appesa? non la desidero. però la perdono, però ne imploro il perdono.
e sto qui, nel presente, in questo istante, in cui insieme alla pioggia, amo e soffro.
e posso cadere mille volte perché sono goccia, e posso piangere mille lacrime perché sono acqua che scola via dal corpo
e sono fuori e dentro al corpo e ho ancora freddo, siamo quel che siamo, siamo miseri, intendo.
siamo pozzanghere sporche, scarpe infangate, membra intorpidite
siamo così sbagliati dentro e fuori, non combaciamo affatto, ci feriamo di continuo
il sangue che si mescola con acqua piovana, questo siamo.
solo che quell'incontro lì, quello in mezzo alla pioggia, io ci torno per tornare a sentire il tuo calore sulla pelle fredda.

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