giovedì 7 novembre 2013

uscire ed entrare

Possiamo uscire, possiamo andare. Possiamo chiudere le pagine, avvicinarle pianissimo, perché non vogliamo angoli piegati, vogliamo vite stese come corpi sotto il sole. A bracciate in un mare d'inchiostro, ci muoviamo potenti, con i polmoni aperti e gli sguardi accesi. Chiudiamo le palpebre, la luce fuori è brillante. Mi tieni la porta e io faccio il primo passo e mi prende una paura folle che ti richiudi dentro. Ti sto di spalle, se è come temo, non voglio vedere. Sento solo il rumore, come il tonfo di un tomo che si chiude sul tavolo. Mantengo il respiro regolare, aspetto galleggiando. Poi la tua mano mi sfiora il palmo, e l'aria ricomincia il suo giro. La prossima bracciata è verso riva, amore, la tempesta è finita.

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