Post-it Saga


La gente normale (definizione che per ora tralascio) scrive e-mail, sms abbreviati delle abbreviazioni sulle parole. Nessuno scrive più, sai? Nessuno scrive lettere come si faceva una volta. Nella penna si lasciavano emozioni, tratti della propria personalità, in modo che il destinatario della missiva poteva attingere direttamente all’anima del mittente, dalle parole, dalle curve delle lettere, dalla punteggiatura. Quali missive più emozionalmente abissali di quelle d’amore, allora? Ho deciso di tornare lì, dove tutto non è mai iniziato, o forse, è cominciato in un tempo in cui la mia anima non possedeva questo corpo, ma il corpo di una’altra donna che attingeva da un inchiostro diverso dal mio, eppure sempre lo stesso. Lo chiamo: l’inchiostro della mia anima.

In mancanza di papiro o carta filigranata, userò la prima cosa che mi capita tra le mani, quella che si usa per scrivere pensieri leggeri o pezzi di vita in corsa.

Ecco, comincia così la mia Post-it Saga.

Enjoy yourself!


1.
Stanotte ti ho visto, mi guardavi ma non parlavi. Qualcuno mi ha detto che nei sogni ciò che importa è la sensazione che provi in quel momento, il sentimento che diventa una specie di presentimento postumo al momento del risveglio. Non ricordo nulla di te che possa riprodurre, ma ti conosco per quel brivido sulla pelle che mi hai lasciato addosso.

 

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